Ms3 h24 / Esplorazione Urbana

Esplorazioni e incontri con le parti sociali per far emergere il carattere della terraferma veneziana, attraverso gli occhi dei suoi abitanti.

L’azione prende forma sulla concezione della mostra TerraFerma.100 giorni di opere, progetti, ricerche, a cura di Riccardo Caldura.

TerraFerma: il titolo richiama l'appellativo più consueto per indicare l'insediamento urbano ed industriale dell'entroterra veneziano. TerraFerma allora innanzitutto nell'accezione comune che indica la città nuova, l’agglomerato abitativo ed industriale privo dei macro-segni architettonico-urbanistici che caratterizzano l'identità della città storica. Luogo come molti altri luoghi del mondo occidentale, contraddistinti dall'anonimia funzionale, dal percorrimento delle grandi arterie di traffico, dai centri commerciali. […]

Alla ricognizione delle arti contemporanee viene lasciato il compito di indagare la polivocità del concetto di TerraFerma. Si privilegiano ricerche artistiche italiane attuali, perché è probabilmente una società di grandissima tradizione culturale come la nostra a dover interrogarsi con maggior intensità intorno al senso e all'eventuale riconoscibilità di una terra su cui stare.”

Riccardo Caldura

Con l’invito alla mostra, il percorso learning by doing iniziato con due gruppi di giovani architetti e artisti prende tale direzione d’indagine e dà forma a Ms3 h24, la prima azione partecipata.

Dalle ore 06.00 di venerdì 09 marzo, alle ore 06.00 di sabato 10 marzo 2001, i componenti del gruppo si muovono nella terraferma veneziana a piedi, in macchina, con i trasporti pubblici, vivendola ininterrottamente per ventiquattro ore. L’esplorazione è animata da alcune guide urbane, stakeholders che conducono gli artisti-architetti ad esplorare diversi contesti, in vari momenti della giornata.
Seguono i segnali e i flussi della vita urbana, passano da un quartiere all’altro, da un incontro all’altro, rispettando il programma di 15 appuntamenti per intervistare rappresentanti della PA e dei settori cultura, urbanistica, sociale e scolastico, ma aperti agli incontri fortuiti e al dialogo con gli abitanti che resta obiettivo imprescindibile dell’esplorazione. Se Mestre fosse una persona che carattere avrebbe? Quale sarebbe la sua potenzialità di sviluppo? Un paio di domande per rompere il ghiaccio, entrare in relazione con i passanti, iniziare un dialogo sulla terraferma.

I dati oggettivi raccolti negli uffici, durante le interviste, s’intrecciano con le centinaia di parole, opinioni, e percezioni ascoltate tra i cittadini; con i suoni e i colori registrati in foto e video del paesaggio urbano alle diverse ore del giorno, che evidenziano le mutazioni nell’uso dello spazio pubblico in terraferma.

Dall’esplorazione emergono scenari e potenzialità a cui dare spazio:

  • L’impianto urbanistico fa di Mestre e Marghera una città d’acqua, ma l’acqua è invisibile e difficilmente raggiungibile dagli abitanti.

  • La presenza del porti commerciali di Marghera e Fusina costituisce un muro invalicabile tra la città e la laguna.

  • La realtà dei lavoratori marittimi in transito nei porti veneziani, che ogni anno sbarcano in numero superiore alla popolazione della terraferma: una città nella città, sconosciuta e isolata.

  • La presenza di numerose aree di verde spontaneo, dentro e intorno al tessuto urbano, ancora troppo frastagliate per farsi percepire come il potenziale Bosco di Mestre.

  • Una socialità viva e una cittadinanza sensibile al tema della relazione con l’ambiente naturale circostante, pronta a dialogare e collaborare con gli organi di governo della città.

Da questa azione di esplorazione urbana, grazie alle relazioni innescate, prendono forma altre tre azioni partecipate nel territorio, che esplorano ulteriormente gli scenari emersi:
Ms3 H2O / Vivere Anfibio
Ms3 H2O / Allegato d’Acqua
Ms3 O2 / Aria Verde