Ms3 H2O / Vivere Anfibio

Otto miglia in barca a remi pensando a Mestre città d'acqua, la seconda azione partecipativa nel territorio.

Il racconto dell’esplorazione urbana Ms3 H24 arriva sui giornali, così come lo scenario messo in luce dai cittadini: Mestre è una città d’acqua dove l’acqua invivibile. Prende contatto con noi Vittorio Resto, presidente di ADOLA / Movimento per l’Adozione Ambientale della Laguna davanti San Giuliano, che riunisce associazioni remiere e circoli velici. Vittorio ci fa conoscere la realtà delle remiere, che condividono con noi il loro sogno: dare accesso alla laguna ai cittadini e adottare lo spazio acqueo adiacente a punta San Giuliano per farne un parco protetto.

L’area di San Giuliano che conosciamo oggi, con il suo parco cittadino, la darsena per le remiere, i parcheggi ed i servizi ricreativi, nel 2001 era un’area inaccessibile, una no-land oltre l’insuperabile tangenziale. Per arrivare in laguna e alle remiere c’era una stradina poco illuminata e piena di buche. Alla sua sinistra si apriva una distesa di verde incolto, un’area inquinata dai fanghi di Marghera (residui interrati della produzione del polo chimico), che necessitava di essere bonificata, e il campo nomadi. A destra della strada una serie di vecchi capanni e rimesse per barche: un’area percepita non sicura e perciò di non facile accesso alle attività sportive e ricreative offerte dalle società remiere locate in punta.
Il nodo principale per le società remiere era non riuscire a dialogare con l’amministrazione: mettere le persone attorno ad un tavolo e mostrare le potenzialità di sviluppo dell’area, così vitale per la città.

Raccogliamo il bisogno: sabato 16 giugno 2001, dalle ore 11.00 alle 18.00 prende forma l’azione Ms3 H2O / Vivere Anfibio, un percorso acqueo di otto miglia, navigato con quindici barche a remi, al quale sono invitate a partecipare una quarantina di personalità, tra le quali: il Prosindaco di Mestre, il Magistrato alle Acque, l’assessore provinciale alle Politiche Ambientali e ai Parchi, il responsabile WWF Venezia, il direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, rappresentanti del Consorzio Dese - Sile e del Consorzio Venezia Nuova, con altri amministratori pubblici, architetti, naviganti, storici, artisti e giornalisti.  L’invito è rivolto anche a tutti i cittadini muniti di barca a remi. Seduti in barca, navigando i canali, inizia il dialogo.

Una sorprendente e unica giornata di navigazione per osservare e vivere Mestre dall’acqua. Si parte dal Canal Salso (via Pepe), verso Forte Marghera, sosta all’ex-Dogana, poi in punta San Giuliano si pranza insieme sul prato. Si riparte per l’isola di Campalto e infine, attraverso il fiume Marzenego e il canale Osellino, si entra tra i palazzi della città fino ad arrivare al Centro Culturale Candiani dove, con il Consorzio Dese-Sile, per l’occasione è stato costruito un pontile di approdo (ancora oggi in uso).

Quel giorno c’è stata un’inversione di rotta. Il dialogo tra le parti sociali è entrato nel vivo della città, l’acqua stessa è entrata nel dialogo: ogni remata portava nuova energia, ogni scorcio inedito della città mostrava la bellezza di un potenziale futuro, mentre si condividevano riflessioni, sogni e progettazioni.
La città negli anni successivi ha mostrato una grande attenzione a questo tema e l’acqua è entrata a far parte della vita dei cittadini e dell’assetto urbano della città. 

Il Piano Guida del Parco San Giuliano (1996) prevedeva uno sviluppo di 700 ettari: 475 ettari di terreno e 225 ettari di canali, barena e laguna. I lavori di realizzazione hanno portato al completamento dei primi due lotti, per un'estensione complessiva di 74 ettari. Il Parco è stato presentato alla cittadinanza nel novembre 2003. La definitiva apertura è avvenuta l'8 maggio 2004.

Comunicato Stampa