Ms3 H2O / Allegato d’Acqua
Durante l’esplorazione urbana Ms3 h24 era emerso lo scenario di una terraferma affacciata sulla gronda lagunare, ma inesorabilmente separata da essa: un muro invalicabile, costituito dalla zona industriale di Marghera e dai porti commerciali di Marghera e Fusina (estensione pari a 2.500 campi da calcio), impediva di raggiungere l’acqua.
L’incontro con Frate Mario Cisotto e un gruppo di volontari apre una porta verso il mondo oltre il muro: quello dei lavoratori del mare. Migliaia di marittimi che transitano ogni anno nei porti veneziani, caricano e scaricano merci al porto di Marghera e alle altre migliaia che fanno servizio sulle navi da crociera al Porto Marittimo di Venezia. Una città nella città: 200 mila persone all’anno, provenienti da più di 150 paesi: una realtà sconosciuta, scollegata dalla terraferma: dalla banchina dei porti commerciali anche raggiungere una fermata dell’autobus verso il centro si rivela un’impresa smisurata. Eppure, quelle migliaia di persone che scendono a terra dopo mesi di navigazione (molte volte in carrette arrugginite) hanno molti bisogni da soddisfare, commissioni da eseguire, acquisti, visite mediche, ecc.
Il contatto con questa realtà inimmaginabile ci colpisce profondamente, approfondiamo il dialogo e la ricerca sulle normative internazionali di accoglienza dei lavoratori marittimi nei porti: con Ms3 H2O / Allegato d’Acqua iniziamo un percorso che durerà sei anni, attraverso altre tre linee progettuali.
Un grande lavoro di divulgazione e apertura, ma anche di presa in carico di quell’istanza sociale: l’attivazione di servizi concreti rivolti ai lavoratori marittimi in transito, con l’obiettivo di ripristinare una connessione tra porto e città, abbattendo i muri culturali e urbanistici eretti negli anni, e facendo sì che il porto ridiventasse una dignitosa porta d’accesso alla città non solo per le merci, ma anche per le persone.
Individuiamo un primo servizio: offrire ai marittimi una mappa dell’area con segnati i principali servizi di cui hanno bisogno quando scendono dalla nave: spedire i soldi a casa, telefonare e fare ricariche telefoniche, comperare alimentari etnici, andare dal medico, da un consulente del lavoro, a pregare, ecc. Realizziamo la mappatura dell’area e chiediamo agli esercenti di aderire al progetto affiggendo in vetrina lo sticker di accoglienza friendly ai marittimi. Stampiamo la mappa in 300.000 copie e per la distribuzione chiediamo ai piloti della Capitaneria di Porto di Venezia di consegnarle ai marittimi in entrata ai porti: i piloti sono il primo contatto con le navi in transito.
Nel chiostro dei Tolentini dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, sotto il Tappeto Volante degli Stalker, artisti, scrittori, architetti, operatori sociali, curatori d'arte, sociologi, economisti sono chiamati a discutere, confrontarsi e riflettere sul tema del confine, sui margini della città e della società. In particolare, pensando a Mestre come città d'acqua.
Gli incontri, il dialogo, le riflessioni sui nuovi scenari emersi portano ad attivare nuove collaborazioni e nuove linee d’azione sul tema dei lavoratori del mare:
Porto una nuova città con i professori Laura Di Lucia Coletti e Odino Franceschini e gli studenti della classe IV C del Liceo Scientifico G. Bruno di Mestre, che forniti di pass per un giorno diventano marittimi.
Welcome to Venice: con Padre Mario Cisotto, i volontari, gli artisti di Ms3 e l’Autorità Portuale di Venezia fondiamo la prima associazione laica per l’accoglienza dei marittimi in porto, Stella Maris Friends ONLUS.
Relation:Ships Mapping e Relation:Ships Vivir el Litoral, due ricerche confluite in due eventi performativi di presentazione al pubblico, a Milano e a Panama, per esplorare la condizione normativa e le pratiche di accoglienza ai marittimi sul piano internazionale, realizzate con ITF/International Transport Workers’ Federation e la rete Stella Maris-Apostolato del Mare.