La creatività è una forma mentis, un modo di vivere la vita e mettersi in relazione con la realtà.

 

Billboard luminoso per la Campagna pubblicitaria ARS LUX_ aria all'arte. Il più grande museo all'aperto in Italia, a cura di MADE IN BO_ Qui Bologna Ossigena, 1994

Imprinting

La mia storia professionale non prescinde dalle contaminazioni che mi hanno attraversata: le ho volutamente inseguite nella mia ricerca artistica e nel mio agire. Influenze disciplinari e culture popolari che si sono sommate al mio imprinting culturale.

Porto con me l’imprinting culturale degli anni settanta: libertà, uguaglianza, emancipazione femminile, cooperazione, visione olistica, partecipazione ai processi democratici. Degli anni ottanta: yuppismo (young urban professional), individualismo, stile esclusivo, anni di piombo, self made.
Degli anni novanta: glocal(global-local), equità e sviluppo sostenibile, neuro scienze, finanza etica, migrazioni, networking, slow, cultura dell’informazione.

Curiosa di altri modi di percepire e stare al mondo ho indagato altre culture come quelle Tolteca, Inca e degli Aborigeni d’Australia e filosofie spirituali come la Pachamama, il Buddismo e il Sufismo Universale.

 
 
Illustrazione di Beppe Mora per l’intervento “Esci fuor d’acqua”, nella conferenza “Identità e differenza, i racconti dell'abitare", Triennale di Milano 1994

Illustrazione di Beppe Mora per l’intervento “Esci fuor d’acqua”, nella conferenza “Identità e differenza, i racconti dell'abitare", Triennale di Milano 1994

Ricerca sul Fare Creativo

Nasco nel 1993 da un’idea, in uno di quei momenti conviviali, tra un assaggio e un sorso di buon vino che Federica, Stefania e Valter amavano ricavarsi per parlare di arte, architettura, vita e innovazione. Nel dialogo, le intersezioni tra discipline erano i tratti più stimolanti, dove si scorgeva spazio per innovare, partendo dalla dialettica costruttiva tra progetto e processo, dall’evidenza che la creatività fluisce quando le strutture e gli immaginari che sostengono il nostro vivere si crepano.

Un profondo sentimento, forse innato, mi spingeva a creare bellezza, per dovere etico prima che estetico. L’artista contemporaneo quale contributo può offrire alla società? Immaginavo un agire creativo, trans-disciplinare, capace di generare nuove visioni, forme collettive e consapevolezza del bene comune, così da incidere nei processi di cambiamento della società. Servivano altri codici, era necessario affrontare nuovi paradigmi per immergersi nella complessità della realtà sociale, oltrepassando quelli che allora erano gli orizzonti visibili dell’arte e del ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Un’idea tutta da sperimentare.

 
 

Manifesto dell’esposizione personale alla Galleria Contemporaneo, Venezia-Mestre 22.10 - 21.11.2010.
A cura di Riccardo Caldura

Da Creare a Co-Creare

Per una pratica artistica che cerca il coinvolgimento nella società e che è generata in essa, osservare un territorio, percepire, ascoltare la sua comunità e creare nuove relazioni per scorgere le sue potenzialità di sviluppo è indispensabile. Ma in un sistema complesso come quello sociale, tutto questo aveva bisogno di essere sorretto da un approccio sistemico e pratiche condivise. Solo così è possibile innescare un cambiamento e co-creare nuove realtà.
Soprattutto serviva sperimentare un nuovo soggetto creativo, capace di accogliere e dare valore al molteplice, alle interrelazioni, al pensiero non lineare. Questa ancora ideale identità creativa -uscita dal mondo dell’autorialità univoca e alla ricerca di nuove forme collettive per agire nel sociale- è stata annunciata pubblicamente con l’intervento “Esci fuor d’acqua”, realizzato per la conferenza “Identità e differenza, i racconti dell'abitare", Triennale di Milano 1994.

Nel 1996 Federica, Stefania e Valter fondano un’associazione culturale con il mio nome: una forma giuridica collettiva, necessaria per operare ed essere riconosciuta nel nuovo contesto scelto, la società, ma anche una forma mentis per perseguire la ricerca di un piano condiviso di co-creazione.
Così si è formata la mia anima multipla: si è nutrita delle idee, pensieri, valori e azioni delle tante persone che mi hanno abitata. È grazie alla loro presenza e cura che ho costruito la mia storia e negli anni ricevuto riconoscimenti che mi hanno sostenuto nel perseguire la direzione.

 
 

Manifesto esposto tra le provviste di Oreste stoccate in occasione della mostra Le tribù dell’arte a cura di Bonito Oliva. Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma 2001

Funzione Sociale

Mi sono mossa soprattutto per uscire dallo stereotipo che vede l’artista contemporaneo come un individuo eclettico e produttivamente marginale, fatto salvo l’apprezzamento di una parte elitaria della società: un’arte per pochi, fruibile in spazi e mercati ad essa dedicati. Insomma, un mestiere e una funzione sociale ritenuta, per competenze e forme dell’agire, non necessaria alla crescita della società contemporanea. Uno stereotipo che persiste tutt’oggi nella nostra cultura. Una visione paradossale della funzione sociale dell’arte, se si guarda alla storia. Nel rinascimento italiano sono state proprie le relazioni professionali tra l’establishment e gli artisti-architetti a dare forma alle nostre città, a dare immagine all’invisibile e al potenziale, a produrre e divulgare la cultura del tempo.
In altro modo, è grazie alla commistione tra tecnica e arte nella Bauhaus se la “bellezza utile”, attraverso il design, è entrata nelle case di tutti, trasformando manufatti unici, acquistabili da pochi, in produzioni industriali, a basso costo e disponibili a molti. 

Ho sempre guardato alla bellezza come un valore democratico e universale da viverericercare e coltivare, consapevole che è facile assuefarsi alla bellezza, darla per scontata e non riuscire più a riconoscere la sua salutare e irrinunciabile presenza, nella vita di tutti i giorni e nel progettare il nuovo.

 
 

Doppia pagina nella rivista "Perché/? Discussioni periodiche sull'arte" # 01 (giugno 2000) sul tema Perché l’arte non cambia il mondo, ma dà forma al mondo. A cura di Giacinto Di Pietrantonio. Collaborazione con Benetton Group spa

Nuova Committenza

La sfida che mi sono posta è co-generare una nuova estetica del fare, tra le dinamiche della società contemporanea. Per questo ho scelto forme collettive e processuali: visioni che sono il risultato di molti immaginari e co-creazioni che non sono compiute, ma si auto-generano nel loro divenire. Mi piace dire “azioni pragmatiche che contengono gesti poetici”: che entrano in relazione con il tutto, placano il pensiero ed espandono il sentire, negli individui e nella collettività.
Agendo in questo modo si è aperta la strada di una nuova committenza. All’inizio era un sentiero inesplorato che ho percorso seguendo l’intuito, per poi capire che era necessario modificare forma mentis e linguaggi per passare, come stava succedendo, dalla relazione con il gallerista/collezionista a quella con l’amministratore pubblico, alla ricerca d’innovazione ma anche di coesione sociale e partecipazione civica. Oppure con il privato imprenditore, che deve costantemente l’allineare le forze lavoro, l’organismo aziendale e l’aspetto valoriale della sua produzione alla velocità imposta dal mercato. O per dialogare con reti, associazioni, gruppi informali, professionisti e cittadini…

Volendo estrarre un tratto comune tra le committenze che ho incontrato lunga la strada, direi che è la richiesta di modi più armonici e meno dissipativi di gestire un processo di cambiamento e creare innovazione.

 

La mia ricerca artistica?
Un’
esplorazione empirica nelle dimensioni progettuale ed etica della co-creazione.

 
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"Questa è Arte, se fai in modo che lo sia", esposizione personale, Galleria Contemporaneo, Venezia-Mestre 22.10 - 21.11.2010.
A cura di Riccardo Caldura

Metodologia, un'opera aperta

Mi è stato chiesto più volte se una metodologia può essere un’opera d’arte. È un po’ come chiedere ad uno scienziato se la sua ricerca è scientifica, ma la domanda porta a riflettere.

Considerato che la forma dell’opera può essere percepita inconsueta, le azioni dell’artista sono dirette a rendere visibile l’invisibile, svelare, ricordare, condividere e agire poetica e bellezza. La spinta è quella di indurre ad essere “creatori consapevoli” od “osservatori sensibili”, lo sguardo e l’agire tendono a ricercare le armonie nel gioco della vita. In questo la co-creation methodology è opera d’arte, aperta e in continua evoluzione.

Ogni progetto site-specific realizzato, ogni workshop, ogni viaggio di ricerca e ogni processo creativo è stato un banco di prova, un’occasione per migliorare i diversi piani della metodologia e per sviluppare nuove pratiche e strumenti. Oggi la Co-Creation Methodology ha una tools-box di oltre 100 strumenti, prassi e approcci che agevolano i processi di co-creazione rivolti alla generazione di beni comuni.

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Co-creator


Negli anni ho incontrato persone che, con il loro pensiero e le loro azioni, mi hanno nutrita e accresciuta come entità multipla. Sono mentori, associati, amici, sostenitori, collaboratori: persone che hanno portato contributi diversi e fondamentali. Alcuni si sono dedicati ad un aspetto specifico della ricerca empirica o a specifici progetti, altri hanno perseguito l’intero percorso e abitato con continuità il cuore di questo organismo aperto, flessibile e riconfigurabile sulle necessità delle azioni.

Se non le avessi incontrate, avrei tracciato altre direzioni.

 

Alessandro Fontana, UX designer, IT consultant
Alessandro Petti, architetto, co-fondatore DAAR
Andrea Salvetti, scultore e designer
Andrea Strazzari, executive manager Banca Generali
Anna Detheridge, critica d’arte e curatrice - CONNECTING CULTURE
Attilio Di Battista, economista, esperto in creazione di nuovi mercati
Carmen Bottacin, agente di commercio
Concetta Giannelli, architetto e design curator
Cristina Zanato, graphic designer
Daniela Uslenghi, psicoterapeuta, responsabile scientifica HQP
Diego Segatto, architetto, visual designer
Emanuela Baldi, cultural project manager
Fabio Zanconato, ingegnere gestionale, Ceo ToBe
Federica Thiene, artista, fondatrice artway of thinking
Filippo Fabbrica, curatore e insegnante
Gabriele Ruggiero, artista
Gaspare Caliri, etnosemiologo, service designer, co-fondatore KILOWATT
Letizia Piangiarelli, collaborative process designer, change facilitator
Maria Beatrice Benvegnù, educatrice sociale
Mara Vittori, responsabile comunicazione e marketing Fondazione Musei Civici Venezia

Marta Baretti, architetta ARBAU Studio
Mary Jane Jacob, curatrice, scrittrice e educatrice
Massimo Frigatti, direttore area ristorazione di comunità
Massimo Gajo, factory compliance manager
Mauro Cibin, medico psichiatra
Max Martin Rapkin, medico osteopata
Michael Wenger, insegnante, fondatore HQP Italia
Michele Restuccia, social service designer
Monica Mantovani, export sales assistant
Nicola Pagnano, architetto, creative design director
Paolo Martinino, esperto di socioanalisi narrativa
Pietro Panizza, architetto paesaggista
Roberta Cianciola, avvocato e videomaker
Roberto Rusconi, musicista e compositore
Sabino Di Trani, IT consultant
Sebastiano Girardi, graphic designer
Stefania Mantovani, artista, fondatrice artway of thinking
Stefania Pigato, coreografa
Valter Tronchin, architetto, fondatore artway of thinking
Vincenzo Zappino, ecomomista, esperto in sviluppo turistico-culturale, senior partner TARGET

 
 
 

Clienti e Finanziatori


Enti Culturali e Sociali

ARS-LUX Made in Bo, Bologna
Art And Gallery, Milano
ART.UR Associazione, Cuneo
Atlanta Arts Festival
Banner Theatre Company, Birmingham
Beeozanam Community Hub, Torino
Blue Drum Agency, Dublino
BOZAR Center for Fine Arts, Bruxelles
Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Torino
Centro Internazionale Città d’Acqua, Venezia
CITTADELLARTE Fondazione Pistoletto, Biella
Connecting Cultures, Milano
Evens Foundation, Bruxelles
Fondazione Compagnia di San Paolo, Torino
Fondazione Fitzcarraldo, Torino
Fondazione Querini Stampalia, Venezia
Fundacion Arte Panamà
Galleria Contemporaneo, Venezia
Galleria Neon, Bologna
Indisciplinarte Associazione, Terni
Interzona Associazione, Verona
Kaunas Biennial Foundation, Lithuania
KILOWATT, Bologna
La Biennale di Venezia
La Triennale di Milano
Lithuanian Artists Association House
Littoral Charitable Trust, Ramsbottom UK
LOVE DIFFERENCE Artistic Movement for an InterMediterranean Politic, Biella
MAC Museo D’Arte Contemporanea di Lissone
Modidì Associazione, Udine
Movimenta Associazione, Roma
MUSEION Museo d’Arte Contemporanea, Bolzano
RE: HABITAT Associazione, Bologna
RENA Associazione, Milano
Sky Arte HD
Stella Maris' Friends Associazione, Venezia
Teatro Magro, Mantova
Teatro Massimo, Cagliari
Teatro Sociale di Stradella
VIAFARINI Associazione, Milano

Enti di Ricerca e Formazione

Accademia di Belle Arti di Venezia
Bauhaus-Universität Weimar
Carnegie Mellon University, Pittsburgh
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pisa
Fundacion Quadrinidad, Buenos Aires
H-FARM Piattaforma di Innovazione, Treviso
Hoffman International, San Rafael CA
IED Istituto Europeo di Design, Roma
Informagiovani di Bologna
IPSSEOA Costaggini, Rieti
Istituto Comprensivo Roncalli, Pistoia
Istituto Hoffman Italia, Milano
National Institute for Health, Migration and Poverty, Roma
NYU New York University
Polo Tecnologico di Navacchio, Pisa
SAIC School of The Art Institute of Chicago
Sardegna Ricerche, Cagliari
Università degli Studi di Siena
Università di Bologna Alma Mater Studiorum
Università IUAV di Venezia

Reti

CREATE National Development Agency for Collaborative Arts, Dublin
FICT Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, Roma
IETM International Network for Contemporary Performing Arts, Bruxelles
IRECOOP Emilia-Romagna, Bologna
Mediterranean Women Mediators Network, Roma

Enti Pubblici

Autorità Portuale di Venezia
Comprensorio dei Colli Berici (16 PA), Vicenza
Comune di Dortmund, D
Comune di Grancona, Vicenza
Comune di Mantova
Comune di Milano
Comune di Montevarchi, Arezzo
Comune di Rieti
Comune di Schio, Vicenza
Comune di Terni
Comune di Venezia
Consorzio Proloco dei Colli Berici, Vicenza
MIUR Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Municipalidad de Rosario, Argentina
Provincia di Vicenza
Regione Toscana
Regione Veneto

Imprese

Agrifung s.r.l., Treviso
Bedding Italia spa, Vicenza
Benetton spa, Treviso
CIDAS Cooperativa Sociale, Bologna
COGES Società Cooperativa Sociale, Venezia
Cooperativa PassPort, Venezia
Cooperativa Sociale Gea, Venezia
De Rosso spa, Treviso
Eurothec spa, Udine
Kira s.r.l., Venezia
Lago spa, Padova
MH Un/Conventional Real Estate Agency, Milano
PassPort Cooperativa Sociale, Venezia


 
 

Premi e Riconoscimenti


Abrakanowicz Art and Cultural Charible Fundation 2019

Premio in denaro a supporto della preproduzione di un libro e un sito web sull’opera e la filosofia del fare di artway of thinking

Evens Foundation / The Evens Arts Prize 2015

Premio biennale in denaro assegnato a quegli artisti che con la loro opera ispirano, diffondono e contribuiscono ad attuare i valori della mission della Fondazione Evans “Living harmoniously together in Europe

Comune di Venezia - IVE Immobiliare Veneziana / Customizing Social Housing 2010

“Concorso d’idee 2010 per il Master Plan degli interventi di edilizia non convenzionale da destinare alla libera vendita e alla locazione in Social Housing”. Secondo premio Customizing Social Housing per il valore innovativo del progetto. Collaborazione con Studio arch. Valter Tronchin

Regione Toscana / Premio exÆquo 2005

Per il recupero e la fruizione pubblica dell’ex-filanda La Ginestra, nuovo Cantiere della rete regionale TRA-ART. Collaborazione con Connecting Cultures

Fondazione Pistoletto / Minimum Prize 2003

Per essere “Un esempio tra i più precisi d’intervento artistico nell'arte pubblica, intesa come spazio delle relazioni, con un rilevante aspetto formale della rappresentazione e della visualizzazione di diverse funzioni”

CEREC European Committee for Business, Arts and Culture/ Financial Times Award 2000

Per il progetto che meglio ha integrato economia e cultura, offrendo un sostanziale contributo allo sviluppo socioculturale dell’area dei Colli Berici, Vicenza

INU e WWF / Primo Concorso Nazionale di Progettazione Partecipata 1997

Progetto vincitore della sezione Deviazioni sulla Via Emilia, Fidenza. Collaborazione con G.Arch. Studio


 
 

Associazione Culturale


CONSIGLIO DIRETTIVO IN CARICA

Gaspare Caliri, etnosemiologo
C.F. CLRGPR81S12I628C

Filippo Fabbrica, curatore indipendente
C.F. FBBFPP75S04A859V

Stefania Mantovani, artista
C.F. MNTSFN66C42L407F

Fabio Zanconato, ingegnere gestionale
C.F. ZNCFBA73L13A459J

PRESIDENTE

Vincenzo Zappino, economista
C.F. ZPPVCN71L211462C

VICEPRESIDENTE CON FUNZIONE DI SEGRETERIA

Federica Thiene, artista
C.F. THNFRC65R42L840Y

Statuto Associativo


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