Uomo in mare! Terra in vista!
Corteo Musicale
2005
Venezia
Corteo Musicale
Sabato 24 settembre 2005
Realizzato per il progetto Apriamo i Muri URBAN ITALIA – Comune di Venezia, in occasione del World Marittime Day 2005
Durata
Preparazione: 6 mesi
Evento: 1 giorno
Promotori
Comune di Venezia - Direzione Relazioni Internazionali e Politiche Comunitarie
Stella Maris' Friends Associazione di Promozione Sociale
Patrocinio
Autorità Portuale di Venezia
Con
Humberto Veléz, artista
Manuela Gandini, curatrice
Performers
Banda Musicale di Sant'Erasmo | Mezen+Ledo+Kave rappers | Umberto Larizza | Chiara Stella Serravalle | Humberto Velez
Contributi Artistici
Michelangelo Pistoletto - Cittadellarte | Achille Bonito Oliva | Gigi Rigamonti - Artandgallery | Love Difference Mediterranean Cultural Network | Nanni Balestrini | Predrag Matvejevic’ | Silvia Palombi | William Pope
Partnership
PassPort Cooperativa Sociale | FICK-Federazione Italia Canoa Kayak | Coordinamento Società Remiere di Venezia | Osteria Venexiana
Finanziamento
Pubblico | Privato
Co-finanziamento URBAN - Comunità Europea
Approfondimenti
Corteo Musicale – diretta radio [1:27: 32]
Azioni Correlate
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Porto una Nuova Città
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Relation:Ships - Mapping Territories
Relation:Ships - Vivir el Litoral
Da giorni cammino lungo la Riva delle Zattere, guardo il porto di Venezia e in lontananza quello di Marghera, e una canzone rap mi abita la testa:
Uomo in mare-eh
Sono un uomo solo, un uomo solo in mare
Vivo per mesi su un pezzo di patria galleggiante
Ogni giorno ogni mese sono sempre più distante
Migliaia di miglia dalla mia famiglia
Intrappolato in una foto il volto di mia figlia
Tra ruggine e salsedine sopra la cuccetta
Nel cuore pulsante di questa carretta …
Un inno ai lavoratori marittimi scritto dai rapper Mezen, Ledo e Kave, musicato con la Banda della Scuola di Sant’Erasmo e cantato a squarciagola al World Marittime Day 2005 a Venezia, per ricordare gli uomini e le donne seafares: il personale marittimo che naviga in media per tre mesi senza mettere piede a terra, trasportando il 90% dei beni di consumo di cui la nostra società necessita; o per governare quelle città galleggianti che sono le navi da crociera, con un equipaggio di servizio di oltre 1500 persone.
Nei trasporti marittimi commerciali, troppo spesso perdurano condizioni disagiate di vita e lavoro, dettate dalle bandiere di convenienza, che per certi versi ricordano l’ultima schiavitù del mondo occidentale. Ho vissuto un senso di ingiustizia quando ho scoperto questo mondo ai margini della società, senza tutele e dignità per chi ci lavora. Una realtà, quella dei lavoratori marittimi, che non conoscevo e che mi si è svelata un po’ alla volta, partendo dai porti di Venezia e Marghera, durante i progetti MS3 (2001), Welcome To Venice e Porto una Nuova Città (2002), Relation:Ship Mapping (2003), accompagnate da Frate Mario Cisotto, un francescano lavoratore che conosceva bene le condizioni di vita e lavoro in mare e da tempo cercava, con i pochi mezzi a disposizione, di creare un’accoglienza dignitosa per gli oltre 250.000 marittimi che ogni anno sbarcavano nei porti veneziani. Una città nella città.
Attraverso questi progetti sono nate Stella Maris’ Friends Onlus, un’associazione di promozione sociale e PassPort Cooperativa Sociale: strumenti concreti per attivare servizi di assistenza e tutela dei diritti dei marittimi, così come richiesto dalle convenzioni internazionali che regolano il lavoro marittimo. Le azioni partecipate in terraferma e il dialogo con l’Autorità Portuale hanno permesso di abbattere i muri tra porto e città e di ricostruire un ponte relazionale tra terra e mare.
Nel 2005, nei porti veneziani erano attivi due centri Seamen's Club, che offrivano servizi di assistenza in loco e direttamente in nave, muniti di due pulmini dedicati al trasporto dei lavoratori marittimi in città.
Era tempo di festeggiare e mostrare come la città di Venezia abbraccia il mare e i suoi lavoratori, come parte sostanziale della sua esistenza.
Per il World Marittime Day 2005, un corteo musicale parte dal Campazzo dei Tre Ponti per snodarsi in città tra calli, ponti e campielli. Apriva il corteo la bandiera del “Popolo del Mare”, disegnata da Michelangelo Pistoletto, seguiva la banda musicale con i rapper che guidavano il pubblico lungo un percorso a tappe, performances di danza e musica, fino al molo di Palazzo Ca’ Corner, sede della Città Metropolitana di Venezia, dove il pubblico s’imbarcava in decine di barche a remi: sandali, caorline, mascarete, canoe, kayak a seguito del Bucintoro, la barca “mito” dei Dogi, sulla quale la banda continuava a suonare. Il corteo continua sull’acqua.
Un’esperienza fatta di incontri e gesti creativi dei tanti artisti coinvolti, tra terra e mare. Una festa e un riconoscimento, che le tante comunità straniere, le famiglie dei marittimi e la città hanno voluto offrire al popolo del mare.