Durata
Preparazione:12 mesi
Evento pubblico: 16-17 settembre 2000
Committente
Comune di Grancona
Con
Emilio Fantin, artista | Maurizio Fipponi, musicista e direttore di coro | Giovanni Bonato, compositore e direttore d’orchestra
Interventi di
A. Vivaldi, Associazione musicale | Coco Gordon, poeta visiva | Il Mondo alla Rovescia, compagnia teatrale | Istituto Palatini Terme di Salzano per il Benessere del Corpo | Istituto Hoffman Italia per lo Sviluppo del Potenziale Umano | Beppe Mora, disegnatore satirico | Emilio Pieraccioni, comico | Piermaria Romani, artista media whore | Lello Ruggiero, artista relazionale |Claudio Salerno, biologo e direttore dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli | Andrea Salvetti, designer e scultore | Enzo Umbaca, artista visivo
Concerto Musica della Pietra
Compositori
Luciano Berio | Giovanni Bonato| Francesco Erle | Ennio Morricone
Solisti
Mario Brunello, violoncello | Luigi Marasca, clarinetto basso | Saverio Tasca, marimba
Percussionisti
Nunzio Dicorato | Alberto Macchini | Massimo Malaguti | Massimo Pastore | Federico Poli | Dimitri Fiorin
Cori
Ensemble Vocale Vita Nova di Grancona, direttore Maurizio Fipponi | Schola San Rocco di Vicenza direttore Francesco Erle
Organizzazione
Regione Veneto Decentramento Musicale Asolo Musica-Veneto Musica Ministero per i Beni e le Attività Culturali | Ensamble Vocale Vita Nova | Pro Val Liona | Consorzio Pro Loco Colli Berici
Partnership
Coro Val Liona | Trattoria Isetta, Grancona | Vecchia Ostaria Toni Cuco Grancona | King’s Prosciutti spa| Cooperativa Le Valli, San Germano
Sponsor
Consorzio Pietra di Vicenza | Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola Credito Cooperativo | King’s Prosciutti spa
Finanziamento
Pubblico | Privato
Co-finanziamento UE - Fondo FERS, Programma LEADER II.
Approfondimenti
Comunicato Stampa
Mappa dell’evento itinerante
Musica della Pietra - CD
Il Giornale di Vicenza
Azioni correlate
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Relation:Ship - Vivir el Litoral
Cultus
Oltre
2000
Val Liona, Comprensorio dei Colli Berici (VI)
Comuni di Grancona, San Germano dei Berici e Zovencedo
Dove abita l’impossibile arte e politica possono unirsi per creare nuovi immaginari e nuove esperienze sensibili. Così un territorio diventa un museo con auditorium, e i sentieri nei boschi percorsi per un pubblico in movimento.
Parto dalla fine per raccontare questa storia d’unione tra piccoli comuni di valle: con Legge Regionale, nel 2017 i Comuni di Grancona e San Germano dei Berici si fondano formalmente nel Comune di Val Liona. La storia ufficiale è raccontata qui , ma la storia del sogno dell’unione, più intima, fatta d’incontri e relazioni generative inizia alla fine degli anni Novanta.
A quel tempo ero direttrice di un progetto di rigenerazione territoriale, finanziato dal programma europeo LEADER II, che coinvolgeva un’area di 16 comuni del comprensorio dei Colli Berici, a sud di Vicenza. Alle riunioni di coordinamento, mancavano sempre i tre sindaci dei comuni di Grancona, San Germano e Zovencedo. Chiedendo la motivazione mi dissero che erano tre piccoli comuni isolati in una vallata, poco inclini a collaborare e che forse quello più aperto al dialogo era il sindaco del Comune di Grancona.
Incontrai allora il sindaco Lino Casalin, un uomo corpulento e austero, con una folta barba brizzolata e di poche parole. Mi spiegò che i tre comuni erano troppo piccoli per partecipare al progetto che prevedeva un cofinanziamento: avevano problemi economici anche solo per erogare i servizi base ai loro cittadini. Mi raccontò che c’era un astio atavico tra gli abitanti dei tre comuni di valle: una condizione che non permetteva il dialogo o qualsiasi forma di collaborazione. Infine, mi parlò del suo sogno coraggioso: creare l’unione dei tre Comuni. Questo avrebbe risolto molti dei problemi economici, gestionali e di erogazione dei servizi; avrebbe dato valore a quei luoghi e offerto più opportunità alle persone che li abitavano, ma culturalmente era impossibile.
Chiesi a Lino se esistesse in valle una realtà associativa dove i cittadini dei tre comuni si incontravano per fare qualcosa d’interesse comune e mi disse che l’unico luogo dove questo avveniva era il Coro della Val Liona, che il Maestro Fipponi riuniva periodicamente per le prove di canto. Durante uno di quegli incontri ho conosciuto Maurizio Fipponi, il direttore del coro che insieme a Lino Casalin è stato uno degli artefici principali di questo processo. Oggi, mentre scrivo (aprile 2023) Maurizio è sindaco del Comune della Val Liona, risultato dall’unione.
Nel nostro co-creare c’è mai stata l’intenzione di realizzare quel sogno, ma i passi che abbiamo fatto insieme ne hanno creato il terreno culturale.
Oltrepassare i confini culturali
Serviva un movimento che oltrepassasse le divisioni culturali, le paure del nuovo, le diffidenze verso l’altro, il foresto: serviva un gesto che unisse trasversalmente i versanti della valle e le sommità con il fondovalle. Camminare nella natura, lungo i sentieri e tra i campi è stata la forma d’azione che ha aperto al dialogo, anche con il mondo oltre la valle.
Per un anno, ogni domenica mattina si organizzava una passeggiata in valle. Al punto di ritrovo si incontravano un esperto locale di tipicità (fiori, piante, miele, pietra, agriturismi, salumi, artigianato e tecniche di costruzione, viticoltura, potatura degli ulivi, panificazione, spopolamento e migrazione) e un foresto con la stessa passione o competenza, che invitavo ad unirsi a noi. L’esperto locale faceva da guida, sceglieva il percorso e insieme si partiva per esplorare il territorio, condividere saperi, raccontare la valle dal punto di vista naturale e della sua antropizzazione, guardandolo con il filtro del tema prescelto.
Si camminava, ci si fermava per approfondire il dialogo o godere del paesaggio, passando da un comune all’altro, senza rendersene conto. Senza badare a confini amministrativi e divisioni campanilistiche. La Val Liona è un luogo affascinante, poetico, dove è il paesaggio naturale a parlare per primo della storia dei suoi abitanti: mostra tracce di fatica, di povertà, di isolamento ed abbandono, vecchi mulini, cave di pietra in gallerie, case rupestri, piccole contrade agricole, uliveti, vigne e doline.
Nel tempo, il passaparola ha fatto sì che queste passeggiate, iniziate come esplorazione intima, si allargassero alla gente del posto, curiosa di approfondire un aspetto del proprio territorio o riscoprire, con altri occhi, il paesaggio. In più è accaduto che camminando si sono create nuove relazioni, si è rinnovata l’appartenenza, l’identità della valle.
Così si è iniziato a tessere OLTRE / il parco dei sapori della Val Liona, un evento itinerante nei tre comuni di valle, durato due giorni.
OLTRE, un evento itinerante
Credere che insieme possiamo cambiare lo status delle cose porta già in sé un’incredibile energia contagiosa, che apre la mente e genera nuovi scenari: OLTRE, prima di essere un evento pubblico è stato un grande laboratorio di immaginazione, durato un’estate.
Trenta artisti internazionali (musicisti, artisti relazionali, performer, autori satirici e designer) hanno dato vita a questo evento. Invitati in residenza in una casa messa a disposizione dal sindaco, durante l’estate ognuno di loro ha percorso sentieri, si è perso tra le doline, ha lavorato a fianco di artigiani, ha chiacchierato al bar… è entrato in relazione con il territorio e ha scelto un aspetto peculiare da far emergere: un’azione da compiere durante l’evento di settembre, coinvolgendo il pubblico.
Sabato 16 settembre 2000, ore 10:00
Percorsi a sensi alternati
I percorsi, a piedi o in bicicletta, iniziano in località Le Acque a Grancona. Salgono lungo stradine e sentieri, s’intrecciano, passano tra boschi, prati, piccoli borghi e le scroscianti fontane della Valle dei Mulini; raggiungono i frutteti della cooperativa biologica Le Valli allestiti con tavoli di pane farciti, e poi la cantina dell’azienda agricola Villa dal Ferro Lazzarini. Cambi di percezione, di velocità, esperienze di sensi e riflessioni sul senso, fino alla cava Le Acque. Poi alle ore 20:00 appuntamento all’Aia in festa a Borgo di Campolongo, uno dei più antichi della valle, nella splendida cornice di Corte Cantarella.
Creative Experiences
Autorità in persona di Emilio Pieraccioni
Lo credo se lo vedo o lo vedo se lo credo? e
Tutto è relativo con Daniela Uslenghi e Michael Wenger
Getting to Know You e SuperSkyWoman con Coco Gordon
Miele del Cavaiolo di Lello Ruggiero
Fatto coi piedi con Piermaria Romani
Pane strutturale di Andrea Salvetti
Ammiraglia (500 Fiat in ottimo stato) con a bordo Beppe Mora e Claudio Salerno provvisti di bibite e tavolette energetiche appositamente preparate dall’Istituto Palatini Terme di Salzano, e megafono.
INDOvino, con Beppe Mora e Claudio Salerno
Accordo con il Maestro Maurizio Fipponi
per Aia in festa:
Di Cotte e Di Crude di Andrea Salvetti con lo chef Galdino della trattoria da IsettaRaffaello Sazio con Beppe Mora
Non tace l’Autorità Assoluta
Storia e Storie Narrate, compagnia Il Mondo alla Rovescia
All’evento itinerante ha partecipato un pubblico di oltre 2.000 persone provenienti da tutta Italia, che per due giorni, munite di mappa sono state invitate a camminare, immergersi nel paesaggio, scoprire, perdersi, incontrare gli artisti e fare esperienze sensoriali lungo il percorso.
Domenica 17 settembre 2000, ore 10:00
Naturale è perdersi
Per raggiungere la cava Arcari, luogo del concerto finale, il percorso si snoda tra fitti boschi e dolci doline, mostrando tracce della storia del luogo, imperniata sull’escavazione della pietra e l’agricoltura di sussistenza. Arriva ad un punto in cui bosco si apre in una stanza d’erba ornata di cespugli: il prato fa da tovaglia al grande pic-nic, reale e straordinario. Rientra poi in un fitto bosco senza traccia di sentiero: tutti in rigoroso silenzio. Abbandonarsi e per un attimo perdersi è naturale.
Creative Experiences
Getting to Know You e SuperSkyWoman con Coco Gordon
Su col corale di Beppe Mora
Essenziale con Claudio Salerno
Continuità nei Parchi di Julio Cortazar, letture de Il Mondo alla Rovescia
Aprirsi fa bene con Daniela Uslenghi e Michael Wenger
Vento di Lello Ruggiero
Mimetico, installazione di Enzo Umbaca
Tovaglia spontanea, installazione commestibile di Andrea Salvetti in collaborazione con la Vecchia Ostaria Toni Cuco e il panificio Penzo.
Musica della Pietra, ore 17:00
Concerto in Cava Arcari, a Zovencedo
Compositori: Luciano Berio, Giovanni Bonato, Francesco Erle, Ennio Morricone | Solisti: Mario Brunello violoncello, Luigi Marasca clarinetto basso, Saverio Tasca marimba | Percussionisti: Nunzio Dicorato, Alberto Macchini, Massimo Malaguti, Massimo Pastore, Federico Poli, Dimitri Fiorin | Cori: Ensemble Vocale Vita Nova di Grancona dir. Maurizio Fipponi, Schola San Rocco di Vicenza direttore Francesco Erle.
Durante le nostre camminate esplorative accompagnate dai locali, a Zovencedo, nascosta tra i boschi, avevamo visitato la Cava Arcari. Una cava in galleria chiusa da anni, un luogo evocativo di tante storie familiari di questo territorio di escavazione della pietra di Vicenza.
Quel luogo, magico per la sua bellezza nata dall’intreccio tra natura e lavoro dell’uomo, ha subito suscitato in noi il desiderio di farlo rivivere, di mostrare la potenzialità che ancora offriva al territorio, anche se in un’altra forma, con un cambio di funzione: da luogo di attività produttiva a teatro d’eventi. Un pensiero folle, che ha però trovato forma concreta, prima temporaneamente per il concerto Musica della Pietra, poi stabilmente, grazie all’intervento della Regione Veneto e ai proprietari della cava. Oggi Cava Arcari è utilizzata come teatro per eventi, valorizzata dal minimale intervento dell’arch. David Chipperfield, voluto dalla proprietà.
Le esecuzioni del concerto sono raccolte nel CD musicale Pietre. All’interno, il libretto racconta il progetto e l’evento itinerante di cui l’ensemble era meta.
Questo progetto ha permesso di oltrepassare le divisioni campanilistiche, le consuete pratiche di produzione e fruizione culturale, le destinazioni d’uso dei luoghi, i percorsi sui sentieri tracciati, mettendo in pratica la visione di un’AMUSEO, un concetto sviluppato con l’artista Emilio Fantin.
Nella laboriosa gestione dell’evento, per la prima volta mi sono resa conto che per navigare l’inevitabile complessità - data dal contesto territoriale, dai molteplici piani di attuazione e innumerevoli soggetti coinvolti – non era sufficiente avere passione, energia, positività, creatività e visione, ma era necessario un approccio metodologico ai processi collettivi. Se alla fine mi ritrovavo svuotata, senza forze, nonostante la vivacità che mi attorniava, allora qualcosa che non andava. Ripresi gli appunti sul metodo sintetizzati in diagramma disegnato l’anno precedente, dandomi l’obiettivo di approfondire i passaggi: le fasi di osservazione contestuale e di co-creazione, le dinamiche base che scaturiscono in un gruppo di lavoro. L’occasione di iniziare non tarda: a novembre 2000 attiviamo il primo workshop, dal quale è co-generata l’azione MS3, nella terraferma veneziana.