20-12-21_incontro autonomo.doc

 
 

Coordinatore
(nel senso di quello che scrive…
e pure un po’ fascio!): Valentina 

Presenti
Ale2, Sandi (morosa di Ale2),
Nicola, Toni, Vale, Peter 

Luogo
A casa di Ale Petti (Ale2).
Cuscini per terra, candele,
luce soffusa, stelle fluorescenti sul soffitto. 

Raccontiamo a Peter dell’ultimo incontro, quindi Toni gli spiega un po’ il concetto di maschera: maschera – si forma nell’infanzia - conoscere le proprie maschere - come ci si relaziona - come si utilizzano – funzionano sia per chi ‘le porta’ che per chi le vede (la vedi perché è anche tua, per questo la conosci). 

Facciamo il gioco delle maschere? Sì, OK (spieghiamo i giochi a Peter, e spunta un altro argomento). Nicola e Peter accusano un’artificialità nella creazione di un rapporto di amicizia tra noi del gruppo. 

Nik: c’è una mancanza di esperienze spontaneamente vissute insieme come quelle che vanno a costruire i rapporti di amicizia normali. Non facciamo altro insieme. 
Vale: E la soluzione secondo te qual è? 
Nik: Non bisogna trovare una soluzione, è una presa di coscienza di questo fatto. 
Vale: se parti da questa presupposti come si potrebbe creare?! Non è così. 
Peter: sembra quasi di tradire quelle persone che hanno cercato di starmi vicino, di comprendermi…per anni, (fratello e ….) dando maggiore confidenza a persone che invece praticamente non conosco.
Ale2: ma è interessante capire come funziona questa artificialità, come usare le maschere, come riconoscerle, come capirle. Nel gruppo questa è una cosa funzionale perché riconosci i comportamenti dell’altro e sai come rapportarti, comportarti…Cerchiamo di capirci. L’amicizia non è un problema, accade. Se nasce l’amicizia è molto meglio ma deve essere naturale. 
Vale: deve nascere spontaneamente, non sei costretto a diventare ‘amico’, comunque non si crea un rapporto come quello come quello che hai con gli amici di sempre, l’inizio è stato diverso ma le cose non devono essere sempre uguali per essere belle. 
Nik: velocità nella costruzione del nostro rapporto, mentre nell’amicizia ci vogliono anche anni 
Toni: paradossalmente siamo noi che diciamo di rallentare quando prima avevamo tanta fretta, forse significa che abbiamo capito qualcosa … Ognuno di noi concede quello che può e quello che sente. Non è un problema da porsi: tra noi c’è un’intimità diversa dall’amico, anche più profonda in certi momenti. La cosa si evolve da sola … Dipende quanto vogliamo concederci senza forzature 
Vale: io non ci avevo mai pensato prima, mi ci ha fatto pensare Nik quando mi ha accennato questa cosa della artificialità…E’ vero che non è una cosa normale ma non mi crea problemi, forse non dovremmo fare solo incontri ‘mirati’…l’altra sera ho mangiato con Ale2, …così.., e già mi rapporto a lui in maniera molto più rilassata, ma non ho deciso a tavolino di farlo…non ho pensato se era naturale o artificiale. (rivolta a Nik). Se non ti viene spontaneo è un problema. 

…Bisogna imparare. 

Peter: io ho mille maschere, è una cosa profonda (radici profonde), mi pongo diversamente in tutte le situazioni, mi guardo allo specchio prima di uscire…(scherzando) 
Toni: non mi tocca molto la cosa dell’artificialità… 
Peter: non ho mai pensato di mettere in crisi la mia personalità (scheletri nell’armadio) 

…ma non è questo… 

Nik: le Artway sono molto presenti come guida… 
Ale2: bè, anche loro sono gruppo… 
Peter: io non so niente di loro…forse Nik, Ale, Toni, si trovano più a loro agio, conoscono queste situazioni… 
Ale2: io non so niente di te. Mi metto in gioco tanto, e mi piace di più, è forse la cosa più importante. Mi interessa anche dal lato pratico, mi fanno riflettere su di me e sugli altri… 
Nik: ci mettono in situazioni studiate. 
Vale: bisogna scoprire … 
Nik: l’ultima volta hanno creato una situazione diversa…per esempio non c’era il cerchio quando parlavamo. 
Toni: Perché non c’è più bisogno. 
Nik: è vero ma…non so… 
Toni: vedono come agiamo in varie situazioni…l’ultima volta hanno partecipato anche loro… 

…ci sono stati dei momenti in cui erano spiazzate anche loro… 

Ale2: anche loro si mettono in gioco 
Peter: forse sono come Nik, vedo fregature dietro ogni angolo. Mi pongo domande in più, Nik si preoccupa di queste figure… 
Toni: avevo paura all’idea di fare parte di un progetto, non dormivo la notte all’inizio. Non capivo chi aveva deciso (ho conosciuto lui tramite lui …etc. e io?) Non capivo chi aveva deciso questa cosa (coincidenze-caso-Dio) Puoi decidere come agire, se essere attivo o passivo rispetto a quello che ti sta accadendo. 
Vale (pensa): anch’io, me lo sono chiesta e questa cosa delle coincidenze, del caso, mi è sembrata bella, affascinante, mi ci sono buttata senza pensare…poi ci ho riflettuto e mi piace.
Peter: Il fatto…. 

(Telefonata di Paolo e di Gabry che ci salutano) 

Vale: secondo me vi fate troppe pare… 
Toni: non penso … 

Vale: forse io ho paura che questi dubbi possano minare la situazione di sicurezza che mi sto creando. Anzi è proprio per questo. Facciamo il gioco con Peter? 

Cosa ci piace di noi
Vale: Chi parte? 
Ale si rivolge a Peter: (salta pesantemente sul pavimento) andare con i piedi di piombo. Peter pensa a lungo prima di fare qualcosa. È cauto. 
Peter si rivolge a Toni: scacchi, tattico. Fa le cose con entusiasmo e chiarezza, però riflettendo, spostando i suoi pezzi mentali in maniera molto chiara e con onestà. 
Toni: mi sto sforzando di farlo.
Toni si rivolge a Ale: complicità, ci si capisce, basta lo sguardo. 
Nik si rivolge a Vale: timidezza. 
Vale: chi io? Sono così? 
Vale si rivolge a Peter: capacità di parlare molto, con tutti ma sempre con logica, argomenti interessanti, discorsi intelligenti. Non parla ‘per niente’. 

Facciamo il gioco delle 3 sedie? 
Ale, Nik, Peter e Vale, Peter, Toni 

Cosa non ci piace di noi
Ale si rivolge a Peter: tocca ma si nasconde; si avvicina ma si ritrae subito. Peter chiede se è positivo o negativo. Anche Ale è un po’ così secondo l’opinione generale. A me non sembra. 

Toni si rivolge a Vale: rigidità (insistono e girano il coltello nella piaga!!!) Toni si rispecchia molto in questo, lo nota molto anche Ale. Vale si rivolge a Nik: testa tra le nuvole.
Peter chiede se ci danno fastidio i nostri difetti. 
Vale: a me alcuni sì, ma non tutti. Negli altri invece non li sopporto. 
Peter: a me piace la figura piena di difetti: Henry Miller, Bukowski…l’uomo medio… I difetti caratterizzano le persone 
Vale: a me Bukowski non sembra tanto uomo medio… 
Ale2: è un po’ uno stereotipo dello studente di oggi ‘vissuto’. …solo, triste… 
Toni: a volte io mi perdo nella nostalgia 
Nik : anche io … 
Vale: è produttiva 
Ale: io se sono nostalgico non produco 
Peter: Io voglio essere più ottimista, non mi piace la nostalgia 
Ale2: mi sa da metafisica, è apatica, è come non vivere il proprio tempo.
Sandi: se sono nostalgica vuol dire che sono consapevole del mio tempo.
Ale2: ma la nostalgia vuol dire che si preferisce il passato.
Vale: la nostalgia e la melanconia sono due cose diverse…nostalgia è mancanza, qualcosa che non c’è più.
Nik: allora non mi piace la nostalgia.
Sandi: la nostalgia mi rende ottimista, vuol dire che c’è stato del bello…metto la musica per essere malinconica e nostalgica. 
Vale: è questione di cultura, Sandi è nata in un paese molto diverso. Forse in occidente abbiamo lo stereotipo del malinconico, che poi è collegato alla figura dell’artista…(poeti maledetti…etc.). 
La malinconia nella nostra cultura non è positiva…neanche la nostalgia… 
Peter: è negativa 

Continua il gioco… 

Sandi si rivolge ad Ale: quando hai un problema non ti dice ‘cosa vuoi che sia…va là…’, non ti consola anzi ti dice ‘hai ragione hai questo problema’. Però come modo di fare è positivo, ti aiuta a risolvere i tuoi problemi. 
Sandi si rivolge a Toni: si sente sempre in dovere di dire qualcosa. 

 Parentesi: il clima è molto rilassato, diversamente che dalle Artway non c’è più la paura di sentirsi dire i propri difetti. 

Nik si rivolge a Ale: parla troppo delle sue cose intime. 
Vale: non mi sembra: 
Ale2: sto cercando di cambiare perché prima non dicevo mai nulla, cerco di risolvere un problema 
Toni: quando prendi coscienza di una cosa la esageri, vai all’eccesso.
Ale2: magari non essendo abituato a farlo lo faccio in malomodo 
Nik: io l’ho sempre fatto, e lo faccio, con troppa superficialità 

Toccherebbe a Peter che però non si decide: 

Insisto come sempre, ma interviene Toni: Peter niente paura testa alta e brocca dura!! Gli dice e Peter va. 
Peter si rivolge a Nik: va per la sua strada con entusiasmo eccessivo. Facciamo finta che ci sia un grosso problema, magari prima o dopo inciampi su qualcosa che ti farà stare male; senza vedere. Forse le esperienze ti portano a stare attento per paura delle batoste. Forse per quello Peter va con i piedi di piombo. 

Niente tunnel, lo facciamo dalle Artway con Peter. 

Vale pensa: mi dispiace andare via. 

Queste non sono tutte testuali parole; non sempre ho riportato dialoghi; ho scritto quello che ritenevo più importante; aggiungete e modificate pure. Sicuramente qualcosa mi è sfuggito ma ‘o così o pomì’. Ciao Vale 

I fatti narrati sono realmente accaduti, i personaggi presenti vivono tutt’oggi. 

Il documento lo spedisco io alle Artway così non facciamo casino, potrete comunque rispedire la copia corretta oppure le vostre aggiunte, a parte. 

Auguri, Vale